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Per far crescere lo sport a Gubbio si potrebbero unire le forze…

GUBBIO – Sono passati poco più di 10 anni da quello che voleva essere secondo me un semplice inizio di collaborazione per un reale fare assieme, per un lavoro di volontariato supportato da alcune associazioni sportive, con la finalità di mettersi insieme, vale a dire “unione organizzata di persone con finalità comuni”.

Così con pazienza e per mesi, ricevendo tanti “no” o peggio ancora “vediamo un po’” e “faremo”, sono andato avanti convinto che fosse una cosa da farsi. Poi con il tempo, coinvolgendo e motivando i soliti amici di sempre, ci sono riuscito. E con pazienza ho coinvolto gli amici Fausto Marionni e Andrea Frondizi. Dopo qualche riunione con i presidente del Rugby Gubbio Enrico Agostinelli, della Pallavolo Gubbio Giuseppe Angeli e del Basket Gubbio appunto Fausto Marionni, si è decisa la data di quello che per me avrebbe dovuto essere un importante punto di partenza.

Così alla palestra polivalente di Gubbio, venerdì 15 ottobre 2010, l’evento definito di presentazione delle società del rugby, della pallavolo e del basket eugubini prese forma. E l’iniziativa secondo me fu un successo, perché poteva essere l’inizio di un reale fare assieme, di una concreta unione delle forze per condividere non solo la passione sportiva, ma anche spazi comuni, fornitori di materiali e consulenze professionali (ad esempio massaggiatori e fisioterapisti).  Insomma un vero e proprio associarsi per condividere esigenze comuni pur guidando ognuno la propria attività.

Un numeroso pubblico composto sostenitori, appassionati, tifosi ed anche curiosi, ha gremito gli spalti della polivalente, accogliendo con grande calore i giocatori delle diverse società. Per presentare la serata avevo ovviamente chiesto aiuto agli amici, così ecco che Giacomo Marinelli Andreoli e Cristiana Fiorucci si resero subito disponibili, rendendo il tutto ancora più piacevole. Nel passato le società organizzavano le rispettive presentazioni di inizio stagione singolarmente, ma a me non è mai piaciuto pensare che ognuno, viste anche le difficoltà economiche date dalla crisi, dovesse camminare da solo.

Così ho pensato che unire le forze potesse essere un passo importante verso un nuovo modo di intendere l’attività delle società sportive locali. Avevamo creato un logo ben riconoscibile per ciascuna società, e tutte le squadre del basket, del rugby e della pallavolo vennero presentate in grande stile, in modo da far capire quanto fosse considerevole il numero di giovani e giovanissimi che fanno sport a Gubbio.

Tra le altre cose era stata l’occasione per presentare alla comunità eugubina l’allenatore del Rugby Joe McDonnel ex giocatore neozelandese che aveva vestito la maglia dei mitici All-Blacks, ma al di là di questo volevo che fosse evidente anche la necessità di mettersi insieme per condividere le risorse e avere sempre di più una visione comune della crescita delle società, cercando di tramandare la passione e i valori dello sport senza perdersi in inutili personalismi dettati spesso da qualche manciata di introiti economici ed invidie futili.

Alla fine di applausi ce ne furono tanti, ma dopo aver smontato tutto mi fermai un attimo e compresi che il mio sforzo era stato vano. Un po’ per colpa mia perché non avevo voluto prendere la parola in pubblico, un po’ perché alla fine nessuno ha capito la necessità e l’importanza del mettersi insieme per condividere obiettivi futuri comuni, preferendo evidentemente lasciare alzato il proprio muro per continuare a giocare nel proprio “orticello”.

Vedo quindi che le associazioni le continuano a chiamare società, come se la parola “associazione” sia più denigratoria… Poi con il passare del tempo ho notato anche che le “insegne” sistemate allora sulla parete della polivalente, messe lì anche per far capire che era la casa di più sport, non ci sono più. Quell’opera di volontariato quindi è sparita nell’oblio, ma a distanza di 10 anni desidero ancora un territorio eugubino che diventi fucina di giovani atleti, non campioni, ma persone che insegnino ad altri a vivere in maniera sostenibile, con l’unico fine di creare cultura sportiva.

Sono certo che prima o poi, senza rincorrere il proprio ego, ci sarà chi si ritroverà per creare un fare assieme di questo tipo, capace di creare un importante visione futura di aggregazione. Io, insieme ad alcuni amici, all’epoca lo avevo visto. E rimango convinto che per crescere, soprattutto in una realtà come quella eugubina, si deve collaborare condividendo e ottimizzando al massimo tutte le risorse a disposizione.

Paolo Tosti

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