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domenica, 29 Settembre, 2024
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Federico da Montefeltro e Gubbio: “lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”

GUBBIO – “Quel giorno mi trovavo a Gubbio per trarre coraggio e fiducia alla vista delle grandi opere dell’uomo. […] La grandiosa, quasi temeraria audacia di questa architettura produce un effetto quasi sbalorditivo e ha qualcosa di inverosimile e conturbante. Si crede di sognare o di trovarsi di fronte a uno scenario teatrale e bisogna continuamente persuadersi che invece tutto è lì, fermo e fissato nella pietra”. Con queste parole Hermann Hesse ha saputo comunicare perfettamente il fascino e l’emozione che Gubbio sa offrire al suo visitatore.

E parte del merito del meraviglioso “scenario teatrale” di cui parla il poeta e filosofo tedesco va attribuita sicuramente a Federico da Montefeltro, la cui testimonianza più evidente lasciata durante il suo dominio (1384-1632) è senza dubbio il Palazzo Ducale. Federico nacque a Gubbio, nel Castello di Petroia, nel 1422, ipotesi questa avvalorata da lui stesso che dichiara di avere Gubbio nel cuore e nell’anima, «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra». E’ anche per questo motivo quindi se il prossimo anno nel 2022, a 600 anni dalla nascita, sarà organizzata proprio a Gubbio la grande mostra che celebrerà la figura di Federico da Montefeltro. Nella speranza che la pandemia da Covid possa essere alle spalle per fare in modo un tale evento possa essere una occasione di rilancio per tutto il territorio dell’antico Ducato.

Saranno tre le grandi sedi espositive: Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano. L’esposizione racconterà la vicenda umana di Federico attraverso documenti originali e opere, ricostruendo il suo rapporto con Gubbio e con il vasto territorio ricadente nel Ducato dei Montefeltro. A Palazzo Ducale, cuore della mostra, la figura di Federico verrà inquadrata nell’ambiente di corte di Gubbio. Al Ducale si cercherà di ricostruire la biografia di Federico e dei suoi incontri utilizzando medaglie e monete. I dipinti poi, accompagneranno lo svolgersi della storia, insieme naturalmente allo Studiolo, che è stato studiato ed analizzato a New York nei mesi scorsi.

Nel Palazzo dei Consoli invece si parlerà della cultura di Federico, a partire dai testi che il duca ha effettivamente e realmente letto. Una seconda sezione riguarderà invece Federico uomo d’arme, con un focus sul suo ruolo di condottiero. Gli elementi d’epoca saranno affiancati dalla ricostruzione di armi, armature, macchine di assedio. Al Museo Diocesano, infine, verranno trattati aspetti del duca che hanno a che fare con la sua profonda passione per la scienza, la matematica, l’astronomia e l’astrologia. Saranno inoltre predisposti una serie di itinerari in città e nel territorio con approfondimenti specifici”.

Oggi più che mai, in questo momento così difficile segnato da una pandemia che ha stravolto le vite di tutti, deve essere la bellezza a portare speranza, futuro e progetti. Ed è bello che questi progetti, frutto di un importante percorso virtuoso di condivisione di intenti, vengano fatti in rete, grazie a sinergie che vanno anche al di là dei confini regionali.

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