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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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“No Css nei cementifici, Gubbio non è una discarica”

GUBBIO – Cresce a Gubbio la protesta contro le Cementerie Colacem e Barbetti dopo la richiesta inoltrata alla Regione Umbria guidata dalla presidente Donatella Tesei di poter bruciare il Css nei propri impianti.

Le due aziende leader in Italia per la produzione di cemento hanno nel le loro sedi produttive e amministrative e il caso di Gubbio è salito subito alla ribalta nazionale anche con pubblicazioni su giornali e siti nazionali come Antimafia 2000 (leggi qui) e un articolo della giornalista eugubina di adozione Valentina Pigmei comparso tempo fa su “Domani” (leggi qui).

Nel pomeriggio di sabato 20 marzo è stata organizzata una manifestazione di protesta nella frazione eugubina di Padule davanti alla sede della azienda Maio Tech. Hanno partecipato Comitato No css nelle cementerie di Gubbio, Comitato Gubbio salute ambiente, Comitato No antenna, Comitato per la Tutela ambientale della conca eugubina, Comitato per la tutela dei beni culturali e del paesaggio Gubbio, Isde Umbria (medici per la salute) e Wwf Perugia.

Il nome di una città come Gubbio – hanno affermato con forza in una nota – non può essere associata ai rifiuti. Gubbio è storia, tradizione, folklore, artigianato, turismo. L’immondizia non è la sua identità. Sono state divorate montagne, ammorbati aria, suolo, acqua e ora si vuole togliere anche la dignità a questa gloriosa città“.

La protesta è stata incentrata su tre progetti specifici. I primi due sono quelli presentati in Regione dalle cementerie eugubine Colacem e Barbetti che chiedono di poter utilizzare come combustibile, a parziale sostituzione del pet coke, il Css (combustibile solido secondario), in linea con le indicazioni dell’Unione Europea che impone alle imprese energivore di ridurre drasticamente le emissioni in atmosfera di CO2 a pena di sanzioni. Il terzo è quello appunto dell’azienda Maio Tech, che nelle ultime ore ha comunque diffuso una nota per spiegare nel dettaglio il suo progetto, volendo smentire la notizia che sarebbe sua intenzione produrre Css nello stabilimento eugubino.

“Decenni senza valutazioni sanitarie approfondite – proseguono i Comitati nel documento – assenza di dati epidemiologici, registro dei tumori non aggiornato, decenni in cui si cumulano sostanze inquinanti con ripercussioni sulla salute, tre presidenti del ‘comitato per la tutela ambientale della conca eugubina’ morti di cancro.

I cittadini esigono che vengano presi in considerazione tutti i fattori di rischio ambientale presenti nella conca eugubina, a causa di impianti insalubri di prima classe, e manifestano la loro opposizione ai tre progetti, in difesa della salute e del buon nome del territorio. Diciamo sì quindi all’Ecodistretto, al progetto rifiuti zero e all’economia circolare, sì alla difesa della nostra identità e del paesaggio, no all’uso di Css nei cementifici Colacem e Barbetti, no all’impianto di trattamento rifiuti anche pericolosi della Maio tech. Gubbio non è una discarica“.

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