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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Un’altra prima domenica di maggio con un groppo in gola…

GUBBIO – La prima domenica di maggio, le prime emozioni autentiche della Festa dei Ceri. E’ questa la associazione che il cuore di ogni eugubino fa ogni anno quando arriva il mese più bello per eccellenza. Neanche nel 2021 però, purtroppo, a causa della pandemia, i Ceri torneranno in città. E quel nodo alla gola che dodici mesi fa sembrava impossibile da digerire, si ripresenta inesorabile velando l’animo degli eugubini di tristezza e malinconia.

Impossibile non pensare a quando, al termine della Santa Messa celebrata in Basilica, nella casa del Santo patrono, sulle note di “O Lume della fede” i Ceri tornavano a muoversi, prima ondeggiando e poi adagiandosi sulle spalle dei ceraioli. Le prime birate nella chiesa, poi quelle annunciate dal trombettiere nel chiostro della Basilica. Un vero e proprio assaggio 15 maggio, già sufficiente ad accendere l’entusiasmo di tutti.

La splendida discesa per gli stradoni del monte Ingino, con i bambini in divisa ceraiola a sormontare le tre amate macchine di legno, portate per un giorno solo in senso orizzontale, è da sempre l’immagine più bella di questa domenica, vissuta anno dopo anno all’insegna della continuità e della tradizione. Poi la sfilata aperta da tamburini e banda musicale della città di Gubbio per le vie del centro storico, per arrivare fino in Piazza Grande con un altro forte picco delle emozioni uniche che questa giornata sa regalare, esaltate dalle prime birate attorno al pennone.

Quindi, con i Ceri sistemati nella sala dell’arengo del Palazzo dei Consoli, ecco la tradizione nella tradizione dell’assaggio della “coradella alla ceraiola”, distribuita nelle sale degli Arconi dall’Università dei Muratori. Innaffiata naturalmente dall’immancabile presenza di qualche bicchiere di vino in una giornata in cui sapori ed emozioni si sono costantemente mescolati in un unico vortice multicolore.

Purtroppo tutto questo dovrà essere tenuto nel cassetto per un altro anno, e la mente inesorabilmente va alle persone care, a quei momenti, mai sbiaditi, vissuti sotto o vicino alla stanga nelle varie prime domeniche di maggio che ognuno tiene dentro al suo cuore. Ma la certezza, granitica, è una sola: l’attesa per il 15 maggio in cui tutto tornerà come prima si farà ancora più forte, ed esploderà in un fiume di gioia quando gli eugubini potranno ritrovare finalmente il loro vero mese più amato.

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