In questo ultimo anno, a fronte dell’emergenza sanitaria, molte professioni si sono trovate a confrontarsi, più di prima, con il mondo digitale. Ed è stato così in particolar modo per il mondo della cultura che, a musei chiusi, ha dovuto reinventarsi, proponendo sempre più contenuti digitali che raggiungessero il pubblico. Se è vero che questi non possono sostituirsi alla visita fisica, ora più che mai, sta diventando chiaro però come l’impiego della tecnologia per i beni culturali sia una componente importante per avvicinare le persone alla storia e alle tradizioni dei propri territori.
Proprio con questa intenzione, di coinvolgimento e riscoperta del territorio, si è fatto conoscere in questi giorni, un interessante progetto di ricostruzione archeologica 3D che ha coinvolto anche l’area della Guastuglia di Gubbio.
È da sempre piuttosto complesso far capire in maniera immediata come questa area archeologica, centro urbano della Gubbio di epoca imperiale, si dislocasse nell’area appena fuori Porta degli Ortacci e tutto attorno al meglio noto Teatro Romano. L’area è stata studiata e scavata a più riprese a partire dagli anni Settanta, quando fu riportata alla luce la Domus del Banchetto, dal tema del mosaico di uno degli ambienti principali. Negli anni, con la collaborazione tra Ministero, Soprintendenza, Comune e Università degli Studi di Perugia, si è indagata l’intera zona, nella quale restano tracce e fondamenta degli edifici che dovevano costituire l’impianto urbano sviluppatosi dal I secolo a.C. fino al IV secolo d.C.
Ma oggi abbiamo un aiuto in più per immaginarci come fosse Gubbio in età imperiale. Il progetto Antica Via Flaminia Umbra, nasce con una visione d’insieme ampia: ripercorrere l’antica Via Flaminia, tra le maggiori arterie viarie romane, attraverso ricostruzioni 3D dei centri umbri che si sviluppavano lungo il suo asse. Orvieto, Otricoli, Narni, Terni, Carsulae, Spoleto, Bevagna, Foligno, Spello, Assisi, Perugia, Città di Castello e Gubbio sono le realtà coinvolte nell’iniziativa portata avanti da Euromedia – Premiata Officina Digitale e finanziata dalla Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Umbria. Un progetto ammirevole e accattivante per il quale c’è sicuramente curiosità di conoscere maggiori dettagli.
Ma si dovrà attendere la metà di giugno, data per la quale è prevista la chiusura e pubblicazione del lavoro completo. Come anticipato, la natura del progetto è trasversale a più comuni umbri: un video generale raccoglierà il progetto in sé, poi ciascuno dei 13 municipia interessati sarà protagonista di un video dedicato. Il tutto sarà accompagnato da un’app e da pannellistica informativa in loco, con cui poter fruire meglio dei siti archeologici coinvolti. A breve sarà disponibile il sito ufficiale dell’iniziativa, ma intanto le ricostruzioni pubblicate in anteprima sono visibili alla pagina Facebook del progetto e nel sito di Euromedia.
Per quanto riguarda in particolare la ricostruzione dell’area archeologica della Guastuglia, si è scelto di far riferimento allo studio e alle proposte che Simone Sisani ha pubblicato nella collana Archeologia Classica, proposte che saranno argomentate nel video, per chi, esperti e non, vorrà conoscere i dettagli del lavoro svolto e delle ricerche alla base del prodotto realizzato per il sito eugubino.
Sicuramente quello proposto è un contributo importante per amplificare e valorizzare un patrimonio archeologico che spesso rimane sottotraccia o ad uso esclusivo degli specialisti. Si presenta con chiari intenti divulgativi e promozionali, con lo scopo di fare rete tra territori accomunati da una stessa matrice storica. La realtà aumentata permette così di coinvolgere una platea di persone più ampia e, nel caso specifico della nostra città, contribuisce a quel progetto di salvaguardia e rilancio della Guastuglia come parco archeologico che, da tempo, molti auspicano e caldamente sostengono.
Camilla Lupini