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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Quella primavera rossoblù baciata dal sole dieci anni fa…

Sessantatre anni. Tanti, tantissimi, troppi. Un’era della vita, molte di più per il calcio. Eppure i tifosi del Gubbio dovettero pazientare ben sei decenni per ritrovare quella serie B che avevano un tempo solamente assaggiato. Speravano poi di vivere un’esperienza più lunga e soddisfacente, ma evidentemente la storia aveva deciso che fra i rossoblù e il campionato cadetto ci si dovesse fermare solo ad un breve saluto.

È impossibile però, dimenticare l’atmosfera che proprio dieci anni fa esatti si respirava in città. Le giornate passavano, il distacco in classifica aumentava. E il Gubbio di Torrente, del diesse Giammarioli e di Gigi Simoni, cominciava a far sognare tutti gli eugubini. Quel mese di marzo del 2011 cominciava a diffondere un’aria magica tra le pietre della città, la vittoria di Reggio Emilia fece capire a Sandreani e compagni di essere veramente pronti a stare tra le grandi. E la consapevolezza che quel torneo potesse avesse aver trovato il suo vero padrone si fece largo prepotentemente nella mente e nel cuore dei giocatori.

D’altra parte l’ultima volta in B risaliva alla fine degli anni ’40, quando forse per caso, ma di certo con merito, il Gubbio guidato allora in panchina dallo storico ex portiere della Roma Guido Masetti fu capace di raggiungere dopo due tornate di spareggi la prima storica promozione in seconda serie B nel 1947. Altro calcio, altre regole, altri valori: il Gubbio gioca, ma soccombe e retrocede, a testa alta, convinto, chissà, di riprovare presto la scalata. Invece le porte del grande calcio si chiudono, il sipario si abbassa, le luci si spengono. Per ben 63 anni, lunghi e complicati, passati ai margini del calcio che conta, annaspando fra C2 e serie D, con addirittura una caduta in Eccellenza negli anni novanta.

L’arrivo come presidente di Marco Fioriti però negli anni duemila riporta la luce a Gubbio, la nuova proprietà rinforza la squadra con l’obiettivo di tenerla in alto nella nuova serie C1, denominata Prima Divisione. Luigi Simoni sceglie come allenatore l’ex capitano del Genoa Vincenzo Torrente, tecnico emergente con tanta gavetta alle spalle. L’organico viene potenziato, il resto è storia. E a dieci anni da quella meravigliosa cavalcata, è bello tornare a sognare proprio come in quei giorni di marzo, quando la fibrillazione e l’adrenalina dovute a 63 anni di attesa si trasformarono in gioia allo stato puro.

Ecco, riaccendendo la soavità di quei ricordi con degli scatti passati di diritto alla storia della città, si spera di poter rivivere una “primavera” come quella del 2011. Consapevoli di dover ancora aspettare, per lo meno quest’anno, ma fiduciosi nel futuro, magari più prossimo di quanto si possa pensare. Con la speranza ed il cruccio che se allora servirono 63 anni, non ce ne vorranno altrettanti per rivedere il Gubbio fare di nuovo la sua parte fra i campi elisi della Serie B.

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