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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Gubbio Endurance, quando la città diventava fulcro equestre del mondo…

GUBBIO – Sono passati quasi dodici anni ormai, da quando Gubbio diventò per l’ultima volta capitale mondiale dell’Endurance. Era il luglio del 2009, il parco del Teatro Romano faceva da cornice ad un evento di portata internazionale. Grazie al grande impegno del comitato organizzatore della “Faula Arabs” presieduto dal campione eugubino Fausto Fiorucci. Ed era straordinario vedere come “Gubbio Endurance” attirasse nella città di pietra tantissime persone da ogni angolo del pianeta.

La Scuderia nacque a Gubbio nel 1992 (la parola Faula trae origine dall’ unione delle prime lettere dei nomi dei due proprietari Fausto e Laura Ombretta). Nel giro pochi anni Fiorucci arrivò allo straordinario successo del secondo posto individuale al Campionato del Mondo di Endurance Equestre nel deserto del Dubai. Dietro alla veterana americana Valery Kanavy. E fu in quella occasione, dopo la decisione di non vendere lo splendido Faris Jabar, il cavallo medaglia d’argento mondiale, che Fiorucci ebbe l’idea di unire le forze delle due più importanti scuderie umbre. Si trattava di “Faula Arabs” di Gubbio appunto e “Le Corse” di Perugia. L’obiettivo era dare a questo sport pressoché sconosciuto una identità più consona al grande fascino che lega in una sola avventura uomo, cavallo e natura.

Nacque così l’Umbria Endurance Equestrian Team. Furono gli anni in cui prese vita una stimolante e proficua collaborazione con la famiglia degli Sceicchi del Dubai. Dopo una prima conoscenza nel 1998 proprio a Dubai in occasione del Campionato del Mondo successivamente ci fu la visita nella Scuderia Faula Arabs del loro segretario generale Faisal Seddiq Al Mutawa. In comune con gli Sceicchi Al Maktoum, impegnati in prima linea nel riconoscimento dell’Endurance come sport olimpico, c’era un grande impegno nel far crescere questa disciplina. Se ne voleva potenziare la visibilità per allargarla ad un sempre più alto numero di atleti e fruitori. E dal 2003, anno in cui Fausto Fiorucci lasciò l’Umbria Endurance per concentrare la sua attività a Gubbio, fino al 2009, vennero vissuti dei momenti bellissimi.

 I 160 splendidi chilometri del tracciato di gara, le qualità estetiche ed atletiche dei cavalli, ma soprattutto la sensibilità e le strategie dei cavalieri resero quelle giornate indimenticabili. E ripensando a quei momenti non può non nascere spontanea una domanda in ciascuno di noi: si rivedrà ancora a Gubbio un evento di tale portata che oltre a dare grande prestigio alla città assicurava all’intero settore ricettivo del comprensorio una eccezionale opportunità? Servirà ancora l’impegno di un singolo cittadino per aprire certi scenari ad una città come la nostra? La speranza ovviamente, pensando a quando questa maledetta pandemia finirà, è che Gubbio possa tornare a pulsare come faceva in quei giorni…

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