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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Il grande ciclismo è tornato ad accarezzare Gubbio, ma quando lo riabbraccerà?

GUBBIO – Era il 2008 quando la città di Gubbio assaporò per l’ultima volta il grande ciclismo internazionale all’interno delle proprie mura. In quel 13 marzo la seconda tappa della Tirreno-Adriatico arrivò proprio in piazza Quaranta Martiri, incoronando vincitore di giornata Raffaele Illiano del team Diquigiovanni-Androni. E tutti gli appassionati ricorderanno anche la foga con la quale Riccardo Riccò, dato da tutti come favorito numero uno nella fuga condotta quel giorno insieme ad Illiano ed Enrico Gasparotto, scagliò via la propria bicicletta sulla linea del traguardo dopo aver forato ad un niente dalla vittoria.

Ebbene, questi ricordi saranno sicuramente affiorati nella mente degli eugubini quando a quasi 13 anni esatti di distanza hanno visto di nuovo la carovana della “Due Mari” transitare in città. Il gruppo è arrivato da Umbertide e ha proseguito in direzione Gualdo Tadino, dove Mathieu Van Der Poel ha battuto in volata Wout Van Aert nella terza tappa della Tirreno-Adriatico 2021. Ma tra le persone che hanno salutato il passaggio dei corridori da Mocaiana fino a via Matteotti e viale della Rimembranza, accanto alle emozioni sempre speciali che il ciclismo sa regalare, si è mescolata anche un pizzico di malinconia e delusione. “Chissà quando rivedremo l’arrivo di tappa di una corsa ciclistica importante a Gubbio?” si sono chiesti in tanti, soprattutto pensando che la vicina Gualdo Tadino, lo scorso anno ha ospitato anche il Giro d’Italia.

La corsa rosa approdò a Gubbio nel 1989 (sembra un secolo fa e a vincere fu niente meno che Bjarne Riis) e naturalmente tutti sanno che non è cosa da poco ospitare l’arrivo di una importante corsa ciclistica internazionale. L’auspicio però è che un giorno anche Gubbio possa tornare a riabbracciare i migliori corridori del mondo all’ombra del Palazzo dei Consoli, sperando anche, naturalmente, che la questione Covid-19 sia solo un ricordo e che il calore degli eugubini possa essere veramente straripante (come accadde nel 2008) e non “smorzato” da questa maledetta pandemia come è accaduto stavolta.

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